Il report di di Polis Lombardia della Missione valutativa “I tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali in Lombardia” per quanto interessante mostra tutti i limiti della gestione della Sanità Lombarda.
La normativa sull’accesso civico all’articolo 41 prevede che “Gli enti, le aziende e le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni per conto del servizio sanitario sono tenuti ad indicare nel proprio sito, in una apposita sezione denominata «Liste di attesa», i criteri di formazione delle liste di attesa, i tempi di attesa previsti e i tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata.
Ci sembra grave leggere che “Regione Lombardia ha attivato strumenti finalizzati a garantire una maggiore trasparenza sui tempi di attesa e una facilitazione al processo di prenotazione, grazie al sito “Prenota Salute” e all’avvio del flusso MOSA, ribadendo inoltre l’importanza delle attività di comunicazione nei confronti dei cittadini anche da parte di ATS e ASST, attraverso i rispetti siti web e poi nel report si precisa che Solo sei ATS pubblicano, all’interno della sezione dedicata sul proprio sito aziendale, i dati relativi ai tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali erogate sul territorio di competenza; ATS Bergamo e ATS Montagna hanno optato per riportare esclusivamente un link al sito regionale Prenota Salute, cui affluiscono i dati del flusso MOSA. Addirittura 9 siti su 16 non prevedono un rimando al portale regionale Prenota Salute cui affluiscono i dati del flusso MOSA. Anche con scelte discordanti fra ATS e propria ASST campionata. Risulta poi eclatante l’assenza all’interno della sezione dedicata sul sito della stessa Regione Lombardia di un link di rimando al portale Prenota Salute (www.prenotasalute.regione.lombardia.it/).
A mio avviso il portale prenota salute non è di alcuna utilità. Prova ne sia che in 200 pagine di report non c’è un dato che indichi il reale ricorso a questo strumento di prenotazione on line. Forse perché i dati sarebbero vicino allo zero virgola? D’altronde se si prova ad utilizzare il portale, ammesso che ci siano tutte le strutture sanitarie disponibili, quelle che lo sono quando si arriva alla fine della procedura dichiarano che non è possibile effettuare la prenotazione in quanto il servizio non è momentaneamente attivo. Insomma lo strumento informatico che dovrebbe aiutare a risolvere il problema non è correttamente usato. Ma il dubbio che viene è che la responsabilità di questo sia solo in parte di Lombardia Informatica che gestisce il sistema informativo. Probabilmente i dati che vengono inseriti non sono corretti oppure l’organizzazione della gestione delle agende non è correttamente impostata a livello organizzativo. Dalla complessiva lettura appare come il problema delle liste non abbia una gestione pienamente integrata ma sia raffazzonata e organizzata in modo casereccio. Ci si aspetta molto di più da una Regione che si candida ad essere la regina dell’autonomia. Forse gli attori del sistema che governano le liste di attesa dovrebbero andare a lezione da chi gestisce i siti di prenotazione aerea. Come è possibile che le compagine aeree hanno i dati aggiornati in tempo reale mentre la Regione pubblica i dati vecchi di un mese? Mi pare che ci sia qualcosa che non funziona ma purtroppo il report non affronta il problema….