Oggi in commissione bilancio si trattava del progetto di legge su Arexpo (composto da solo un articolo), in cui la società ArExpo S.p.A. viene nominata centrale di committenza per realizzare lavori per 2 miliardi di euro sul sito ex Expo. A questo punto ci troviamo ad avere ben 4 centrali di committenza in Regione, in violazione del principio di razionalizzazione delle società pubbliche e al divieto di duplicazioni delle relative funzioni. Abbiamo presentato una serie di emendamenti per cercare di ricondurre l’attività di Arexpo ai principi di trasparenza, economicità e buona amministrazione. Cioè applicare ad Arexpo le leggi che si applicano a tutte le società pubbliche. Ci hanno risposto che volevamo ingessare l’azione e che così facendo si rallentano gli investimenti e si blocca l’economia. Al di là che ci sono fior di società pubbliche che osservano queste leggi e sono efficienti, l’intenzione era quella di garantire la legalità visto i precedenti poco edificanti di Expo. Dopo una difficile trattativa siamo riusciti a far inserire un comma nel progetto di legge che andrà in aula:
L’attività amministrativa di cui al presente articolo persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla normativa sulle società pubbliche in generale.
Ferma restando la nostra contrarietà alla Legge cercheremo ancora di migliorare il testo augurandoci che in caso di bisogno la magistratura interpreti correttamente il nostro emendamento teso a ricondurre la società dentro il novero delle società pubbliche e le relative norme regolatrici.