Viste le difficoltà a procedere da parte della maggioranza, se si vuole una condivisione della riforma, occorre garantire regole che permettano una pianificazione nella gestione delle risorse e non lasciare che sia il mercato a decidere come tutelare la salute dei cittadini lombardi.
A proposito delle dichiarazioni dell’Assessore regionale al Welfare Letizia Moratti sulla riforma come proposta alla maggioranza, la mia impressione è che si voglia proseguire nella direzione già intrapresa con la legge 31 del 1997 dell’ex governatore Formigoni, con la parificazione tra pubblico e privato in una logica di competizione e quindi di primato del mercato sulla programmazione.
Vanno però evitate violazioni costituzionali e comunitarie. Serve chiarire una volta per tutte il rapporto pubblico-privato: il sistema privato deve completare l’offerta pubblica previa selezione e verifica dei bisogni collettivi.
Mi auguro che la vicepresidente Moratti voglia affrontare questo nodo senza pregiudizi ideologici ma unicamente al fine di garantire il rispetto del dettato costituzionale e del primato del diritto comunitario in tema di modalità di spesa pubblica e selezioni dei contraenti della pubblica amministrazione.