Da una nota stampa si apprende che FNM acquisterà al prezzo di 3,5 euro per azione anche la parte che appartiene a soggetti privati di Milano Serravalle. Si tratta di un pacchetto di circa il 13 % riconducibile alla famiglia Gavio. FNM diventerà così socio unico di Serravalle con un esborso totale di 630 milioni di euro. Regione Lombardia dei 500 milioni che riceverà verserà 350 milioni nelle casse della Pedemontana diventando l’azionista di maggioranza con quasi il 54 % e trasformerà la garanzia di 600 milioni che ha già concesso a Pedemontana in un prestito. Una girandola di milioni di euro che non ha solo come obiettivo quello di realizzare la Pedemontana, ma soprattutto quello di occultare ingenti somme di denaro e le relative modalità di impiego impedendo ogni controllo politico e societario. Né i consiglieri regionali e nemmeno i soci di minoranza avranno la possibilità di verificare come verranno fatti gli appalti in quanto la FNM spa essendo quotata in borsa ritiene di non dover essere trasparente nei confronti dei consiglieri regionali. Così non ho mai potuto ricevere la documentazione circa la consulenza che FNM diede a Savoini. Una volta che FNM sarà diventata socio unico è molto probabile che ci sarà una fusione per incorporazione della Serravalle in FNM rendendo così irreversibile l’operazione. Così FNM metterà le grinfie sulla cassa di Serravalle in modo da ristorare l’enorme esborso di denaro necessario per finanziare l’operazione. Basti pensare che la posizione finanziaria netta di FNM al 31 dicembre 2019 era pari a 107 milioni di euro. Se in banca a fine hanno avevano 135 milioni di euro dove vanno a prendere i soldi per pagare l’acquisizione di Serravalle? Mettendo le mani sulle disponibilità liquide del gruppo Serravalle che ammontano a 100 milioni di euro. Oltre naturalmente ai 350 milioni di euro di nostre tasse che la Regione mette come aumento di capitale di Pedemontana. Alla fine paga Pantalone in una società che “fittiziamente” è quotata in Borsa avendo un “flottante” pari a solo il 20 % con il 58 % in mano a Regione, il 15 % in mando a Ferrovie dello Stato e il 5 % a una società di gestione privata. Del resto l’andamento del titolo evidenzia come il valore sia tra i più bassi degli ultimi 5 anni. Più che fare Pedemontana mettono in sicurezza il fortino FNM depredando le risorse e la redditività di Serravalle. Scarificano “la gallina dalle uova d’oro” proprietaria delle tangenziali milanesi, non tanto per realizzare Pedemontana, ma per mantenere un sistema di potere targato Lega. Che abbiamo visto essere incapace di distinguere tra quello che è il patrimonio pubblico e quello privato dei politici come la vicenda dei camici di Fontana evidenzia con dura realtà. Questa vicenda è talmente grossa e sporca che finirà nel mirino della magistratura e allora saranno guai. Nel frattempo c’è da augurarsi che il popolo lombardo cacci a pedate questa classe dirigente di mezze maniche che non è in grado di quadrare le fatture con le note di credito come avviene in ARIA Spa e le forniture del cognato di Fontana.