A breve Regione Lombardia dovrebbe dare indicazioni su come spendere i 55 milioni di euro del Master Plan per il Parco di Monza.
In seguito a una mia richiesta per avere la documentazione relativa al sistema di monitoraggio sull’inquinamento acustico nella zona limitrofa al circuito di Monza, ho riscontrato che l’ultima indagine fonometrica relativa a quest’area da parte di Arpa è del 2006.
Inoltre, non risulta che Arpa, su incarico del Comune di Monza, abbia mai analizzato, sia pure periodicamente, i dati dei fonometri fissi gestiti da Sias.
Perché non vengono svolte periodiche verifiche delle rilevazioni di Sias nell’ambito delle attività che si tengono nel Parco? Qual è il livello delle emissioni sonore del circuito e quali interventi sono stati fatti nel corso degli anni per mitigare questo impatto ambientale? A quanto pare, assolutamente nessuno.
Cosa ancora più grave, è che le opere di mitigazione previste in attuazione del Piano di zonizzazione acustico e di risanamento sembra non siano mai state realizzate e, in caso di inadempienza del Comune, la Regione Lombardia avrebbe dei poteri sostitutivi.
Investire anche una minima parte dell’ingente somma del Master Plan, sembrerebbe il miglior modo per realizzare queste mitigazioni senza coinvolgere le autorità regionali.
Sarebbe ancora più consono che l’investimento circa la mitigazione venisse fatto da Aci – Sias dato il loro coinvolgimento.
La Regione dispone di una rilevazione puntale in merito per programmare gli interventi? Qualcuno si è mai posto il problema del rumore? Parrebbe proprio di no. Eppure il rumore si ode incontrastato durante le esibizioni motoristiche ed è impossibile che sia passato inosservato. Forse che sia meglio non conoscere qual è la situazione?
La questione, che mi sembra di non poco conto, va risolta e al più presto. Il Parco di Monza è un’oasi verde e non una zona franca per la legalità.
