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LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE CRONICO DEVE AVVENIRE PRINCIPALMENTE NELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE. OCCORRONO INVESTIMENTI O SAREMO TUTTI PIU’ POVERI.

La presa in carico del paziente cronico deve avere come fulcro il sistema sanitario pubblico e non deve essere un regalo al privato. La riforma della cronicità è devastante per la sanità pubblica perché segna una irreversibile sconfitta del pubblico a favore delle strutture private. La comunicazione allegata non è che la pacifica ammissione di dove si vuole andare e come si vuole gestire il sistema sanitario lombardo. Mi chiedo poi con quale criterio si sia scelta quella struttura privata e non un’altra (immaginando che quelle pubbliche siano già piene) tenendo presente che la lettera è stata recapitata ad un paziente con una cronicità molto diffusa residente a Monza ove si trovano diverse strutture private.  Con comunicazioni come quelle che hanno ricevuto migliaia di pazienti, è chiaro che l’obiettivo della Giunta Regionale è quello di mettere nelle mani della Sanità privata i pazienti cronici, a fronte della impossibilità della sanità pubblica di rispondere alle esigenze di tutti i pazienti cronici. Tra l’altro la carenza di medici di medicina generale induce a trovare soluzioni di gestione mediante soluzioni tese a dare in “outsourcing” talune funzioni. L’intenzione è quella di poter aumentare la produttività dei medici, ma l’effetto sarà quello di mettere il paziente nelle mani di un gestore che vede il paziente come una fonte di lucro. La nostra proposta è quella di rilanciare gli investimenti nelle strutture pubbliche con l’assunzione di personale medico e para medico. Il privato può essere di ausilio per quanto riguarda la medicina territoriale, con le associazioni di medici e infermieri, ma la sanità non deve essere svenduta ai grossi gruppi privati. Evidentemente le lezione del San Raffaele e Maugeri non sono bastate. 

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