La ripartizione delle competenze all’interno dell’ATS Monza e Brianza deve essere rivista anche attraverso il potenziamento delle funzioni dello storico Ospedale San Gerardo. Come già avvenuto nel corso della precedente legislatura, ho depositato un emendamento volto a creare la ASST Vimercate – Desio ed a valutare la trasformazione in IRCSS dell’Ospedale di Monza. La Brianza è la seconda Provincia per densità di popolazione dopo la città metropolitana di Napoli, e prima di quella di Milano, oltre ad essere una delle aree più ricche del pianeta. Ma nonostante questi primati, si trova in situazione secondaria rispetto a temi fondamentali come il trasporto pubblico urbano e la sanità. Tralasciando per il momento la carenza di collegamenti dignitosi con Milano e l’assenza dei prolungamenti della metropolitana verso Monza e Vimercate, l’occasione odierna della revisione della riforma sanitaria permette di correggere l’accorpamento dell’Ospedale di Desio con Monza, e di creare un’ASST Vimercate Desio. Il polo Ospedaliero di Monza merita invece di diventare il quinto IRCSS pubblico della Lombardia, a fronte degli altri 14 privati attualmente esistenti. Non si tratta solo di attribuire all’ospedale San Gerardo una qualifica che merita da tempo per tutte le attività svolte nel campo della ricerca e dell’insegnamento universitario, ma anche di creare una reale sinergia con un territorio noto per l’alta laboriosità e l’elevato livello tecnico raggiunto dalle imprese. La sanità assorbe circa il 9 % del PIL italiano ed è destinata ad aumentare di pari passo con l’invecchiamento della popolazione. Quella che oggi è una spesa, deve divenire domani un ‘opportunità da poter proporre sul mercato internazionale. Del resto, il settore manifatturiero è sempre più in crisi e occorre investire in settori capital intensive e ad alto contenuto tecnologico. In tal senso la telemedicina e l’ingegneria biomedica rappresentano delle opportunità a cui rivolgersi e da non sprecare. Tra l’altro, il sistema sanitario lombardo è per oltre il 50 % gestito da strutture private. Si tratta di una percentuale molto pericolosa perché la sanità ha dei costi fissi enormi, oltre ad un elevato tasso di innovazione tecnologica da sostenere, a cui si deve far fronte con l’allargamento della penetrazione dell’intervento pubblico sul mercato, e non con un suo arretramento. Stiamo infatti già assistendo ad un sistema per cui il pubblico si ritrae in posizioni di subordine e di gestione della parte meno qualificata (anche in termini di margine economico) del sistema sanitario, con la conseguenza di favorire il privato, che riesce ad essere più abile e più dinamico in questo contesto. Questo spiazzamento dell’intervento pubblico rispetto a quello privato rischia di non poter più essere recuperata, con la conseguenza che un regime di monopolio privato subentra a quello pubblico, come già sperimentato con le autostrade e le reti televisive. E’ importante quindi che strutture di eccellenza come il San Gerardo, così come testimoniato anche dalla visita del Presidente Mattarella, possano tendere a qualcosa che parrebbe essere soltanto appannaggio dei privati (la presenza di IRCSS pubblici è residuale). Allo stesso tempo si garantisce al territorio la presenza di presidi ospedalieri qualificati come l’Ospedale di Desio e quello di Vimercate, appartenenti alla stessa ASST.