La Giunta Fontana è riuscita a dare il peggio di sé con la revisione della Legge 23 del 2015. Dovevano solo tradurre in legge le indicazioni di AGENAS e invece mantengono ancora in vita le inutili ATS così che avremo una sanità con più ragionieri che medici. Questo risponde alla logica di privatizzazione del sistema sanitari sul solco di quanto ideato da Formigoni, continuato da Maroni e rinnovato da Fontana. La bozza di proposta sembra proprio scritta per dare il colpo di grazia alla sanità pubblica lombarda. Il privato, ancora equiparato al pubblico in una logica di mercato, sembra il vero ispiratore di questa riforma. E’ chiaro che approssimandosi la fine della legislatura, anziché fare una vera riforma si vuole fare un “ritocchino” e rassicurare i big della sanità privata che i loro interessi non verranno compromessi. La proposta ha in fatti il fulcro nell’equiparazione pubblico – privato con un patetico rafforzamento del ruolo dell’assessorato che lascerà le mani libere alle ATS di contrattualizzare al di fuori di ogni programmazione gli enti pubblici e privati con la progressiva chiusura dei presidi ospedalieri pubblici più piccoli. Per i lombardi è giunto il momento di decidere se vorranno una sanità privatizzata sul modello americano o se voglio ancora qualcuno che si prenda cura delle loro patologie senza la ricerca spasmodica del profitto.