La prossima settimana la Giunta regionale dovrebbe finalmente presentare in commissione le linee guida per la riforma della Sanità lombarda. Intanto è incredibile che presentino una relazione e non già direttamente la proposta di legge. È poi probabile che sarà solo un’opera di restyling e non di una e vera e propria riforma. Questo perché non c’è il coraggio di voltare pagina e poi perché la situazione è ormai compromessa da tempo. In Lombardia ci sono ben 238 ospedali tra pubblici e privati.
In pratica un ospedale ogni 42 mila abitanti (fonte Open Data regionale). Se pensiamo che il PNRR prevede una casa della comunità ogni 24.500 abitanti ci rendiamo conto che qualcosa non funzione. Di questi 238 ospedali ben 104 sono privati e la restante parte dei pubblici possono essere ricompresi in 32 grossi ospedali (le attuali ASST e gli IRCSS pubblici) e 102 piccoli ospedali pubblici. In una tale situazione di densità ospedaliera quale decisione prenderà la giunta? Ridurre gli ospedali privati contrattualizzati o chiudere gli ospedali pubblici di minori dimensioni?
Io non ho dubbi che la scelta sarà quella di chiudere il pubblico e favorire il privato. Ma non lo diranno apertamente. Per questo che occorre sensibilizzare fin d’ora che dietro i proclami di grandi cambiamenti si prospetta l’ennesima fregatura per i lombardi. Per i loro soldi e la loro salute.