L’ordinanza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la precedente del TAR Lombardia che aveva sospeso gli effetti dell’accordo tra A2A e AeB evidenzia i grandi limiti della nostra giustizia. Il Consiglio di Stato si è limitato a dire che consiglieri regionali e comunali oltre a imprese del settore non hanno la legittimazione per contestare l’accordo. Mentre il TAR oltre a riconoscere la legittimazione al consigliere comunale e alle aziende si era anche espresso in merito alla necessità di fare una gara pubblica, il Consiglio di Stato non ha nemmeno preso in considerazione il merito. Come dire che ci sono delle leggi che nessuno può far valere ma che solo le società quotate in Borsa hanno questo privilegio. I rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti non contano nulla nella difesa del valore delle società pubbliche. A dettare l’azione sono le società quotate in Borsa a cui i Sindaci si genuflettono. Io mi opporrò sempre e con qualunque mezzo ai poteri forti. Mi duole profondamente che la Borsa conti di più della democrazia.