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DAL GOVERNO 478 MILIONI ALLA SANITÀ PUBBLICA PER ABBATTERE LE LISTE DI ATTESA. MA CHE SIA INIZIO DI UN CAMBIO DI ROTTA DEFINITIVO

Con il Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 il Governo ha stanziato quasi mezzo miliardo di euro per l’abbattimento delle liste di attesa mediante misure di sostegno alla sanità pubblica fino al 31 dicembre 2020. Per l’importanza di questi interventi mi auguro che queste misure diventino definitive e che vengano adottate dalle Regioni per il rilancio della sanità pubblica e territoriale. Si tratta di misure che vanno in deroga alle limitazioni che sono state poste in questi anni nei confronti del personale. Quindi sarà possibile assumere personale a tempo determinato e permettere al personale in servizio di poter fare ricorso agli straordinari. Si potranno utilizzare gli specializzandi all’ultimo anno per fare i referti. In questo modo le strutture ospedaliere pubbliche potranno essere utilizzate anche durante i fine settimana ottimizzando l’uso di apparecchiature e strumentazioni. In particolare si prevede un maggiore ricorso alle prestazioni intramoenia e la possibilità di assumere gli specialisti con forme di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa. Per la Lombardia sono quasi 80 milioni di euro che possono essere utilizzati per assumere personale fino alla fine di dicembre, auspicando che per queste risorse possano poi essere attivati i concorsi nel 2021 rendendo stabili questi incrementi del Fondo sanitario standard. Nel decreto nulla si dice invece su incrementi di budget, ventilati da AIOP – Confindustria e Regione Lombardia per la sanità privata che dovrebbero servire a finanziare l’aumento di CCNL. La scelta del Governo è di concentrarsi sulla sanità pubblica in ottica di ottimizzazione delle risorse mettendo una pezza, temporanea ma si auspica definitiva, sui drammatici tagli alla Sanità che sono stati una costante di chi ha governato dal 1992 ad oggi in Italia. Mi auguro che queste misure possano con la finanziaria 2021 diventare definitive. Per quanto riguarda Regione Lombardia suggerisco di utilizzare i soldi che sono stati messi a disposizione di Pedemontana per rimpinguare i bilanci della sanità privata. E se non bastano che i “signori della sanità privata” aprano i portafogli e paghino gli aumenti contrattuali con le loro risorse. Se hanno aperto ospedali per senso caritatevole, è ora di dimostrarlo, se invece lo facevano per scopi di lucro, era da mettere in conto qualche perdita d’esercizio come capita a tanti imprenditori. Oppure questi signori volevano vincere facile grazie ai loro amici politici?

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