Le decisioni prese ieri dalla Commissione sanità in previsione del prossimo consiglio regionale del 16 aprile, sono assolutamente insufficienti non solo ad affrontare questa fase, ma nemmeno quella successiva di ritorno ad una pseudo normalità. Alcune indicazioni sono la ripetizione di quanto già presente in atti di indirizzo della Giunta ma mai attuate come per la medicina territoriale e la telemedicina per esempio. Se la Giunta non è riuscita fino ad ora ad attuare quanto da lei stessa indicato non è dato capire perché queste cose dovrebbero essere attuate a seguito di una banale risoluzione del consiglio. Il problema di fondo è l’incapacità della Giunta ad attuare la legge 23 del 2015 con i nefasti effetti che abbiamo visto in questa epidemia. Dato che all’art. 1bis (introdotto con l.r. n. 41/2015), dispone che l’articolazione del servizio sanitario e sociosanitario regionale delineato dalle leggi regionali n. 33/2009 e 23/2015, «avviene in via sperimentale per un periodo di cinque anni, al termine del quale la Regione, in collaborazione con il Ministero della Salute, valuta i risultati della sperimentazione», abbiamo chiesto la costituzione di una commissione speciale per il compiuto espletamento di questa sorta di “check”. E’ evidente che qualcosa non abbia funzionato in questa sperimentazione se abbiamo avuto il record dei decessi in Lombardia. La commissione speciale oltre a poter fare audizioni e raccogliere proposte potrà anche definire un compiuto percorso di “revisione della riforma” con le opportune previsioni economico e finanziarie nell’ambito di quella programmazione e pianificazione che purtroppo è assolutamente carente in ogni provvedimento di Regione Lombardia.
Art. 1 bis
(Carattere sperimentale dell’articolazione in ATS e ASST)(3)
1. L’articolazione in ATS e ASST del servizio sanitario e sociosanitario regionale, come disciplinato dal Titolo I della l.r. 33/2009 a seguito delle modifiche introdotte dalla presente legge, avviene in via sperimentale per un periodo di cinque anni, al termine del quale la Regione, in collaborazione con il Ministero della Salute, valuta i risultati della sperimentazione. La Regione, in collaborazione con il Ministero della Salute, effettua una prima verifica al termine del primo triennio di sperimentazione al fine di individuare eventuali interventi correttivi.