I frequenti casi che hanno purtroppo contrapposto i cittadini alle aziende che emettono emissioni odorigene sta diventando un problema sentito in diverse zone della Brianza. D’altronde la nostra provincia è la più densamente abitata d’Italia, e in questo contesto, è evidente che qualsiasi emissione raggiunge in breve tempo le abitazioni circostanti. È evidente che se tali emissioni sono inquinanti e dannose per la salute ARPA e ATS hanno l’obbligo di agire nei termini di legge, ognuna nel rispetto della proprie competenze. Stesso discorso qualora queste aziende non abbiamo adempiuto ad obblighi previsti dalle autorizzazioni all’esercizio delle attività o alla normativa vigente.
Di diverso tenore è, invece, il problema legato alle sole emissioni odorigene che stanno alle base delle lamentele dei cittadini. Il relativo fastidio, che può anche concretizzarsi in irritazioni non solo cutanee, è di più difficile valutazione rispetto alla normale tollerabilità determinata dalla legge. È evidente che il fastidio che viene provocato incide direttamente sui rapporti sociali e sulla vita di coloro che abitano nei dintorni provocando fenomeni di ansia, depressione e anche con comportando conseguenze di natura economica in termini di svalutazione del valore della propria abitazione. Proprio perché gli interessi contrapposti sono di rilevante importanza e attengono comunque alla sfera della salute dei nostri cittadini, ho ritenuto prioritario depositare una interrogazione in cui ho chiesto che Regione Lombardia si attivi per mettere a disposizione dei cittadini degli strumenti per garantire la certezza nella misurazione delle emissioni odorigene a tutela delle loro ragioni. La delibera n. DGR IX/3018 è infatti poco fruibile per la complessità della procedura stabilita per accertare l’entità delle emissioni odorigene e offre pochi strumenti di tutela anche per i sindaci dei comuni interessati.
È, quindi, opportuno che Regione Lombardia migliori e semplifichi tali disposizioni in modo da evitare tutte le contrapposizioni che avvengano tra cittadini comuni e enti regionali e che la materia ossa trovare soddisfazione in una regolamentazione maggiormente usufruibile.