La trasformazione dell’Ospedale San Gerardo in IRCSS è solo una parte della mia proposta politica e ha potuto contare sull’esigenza del territorio di vedere un diverso assetto territoriale per veder essere realizzata. In pratica per me la questione dei confini della sanità brianzola e la questione dell’Ospedale di Desio era semplicemente il cavallo di Troia per ottenere il 5° IRCSS pubblico in Lombardia rispetto agli oltre 14 privati. Una disparità che la dice lunga su cosa punta la politica lombarda della Sanità: spingere il più possibile il privato. Il mio progetto politico è quindi molto più ambizioso rispetto ad un semplice riassetto di confini o avere un altro IRCSS pubblico: invertire la tendenza formigoniana di privilegio del privato accreditato a favore delle strutture pubbliche. Il primo passaggio di ottenere un nuovo IRCSS pubblico è stato raggiunto “obtorto collo” dalla maggioranza che sostiene il Presidente Fontana: in nessun dei programmi politici dei partiti di maggioranza si è mai parlato di avere maggiori IRCSS pubblici. Eppure i vantaggi per il territorio sono innegabili. Altrimenti perché ci sono così tanti IRCSS privati? Evidentemente per la pioggia di finanziamenti che arrivano a questi soggetti. La questione del privato nella sanità è che pochi gruppi industriali hanno costruito grandi ospedali, con il benestare della classe politica, realizzando enormi profitti. Questi profitti sono risorse sottratte ai cittadini per le loro esigenze di salute. Ben diverso sarebbe se Regione Lombardia incentivasse le aggregazioni di medici di base e la figura dell’infermiere magari all’interno della farmacia di servizi. In modo che accanto alle grandi strutture ospedaliere, il territorio possa beneficiare di strutture di assistenza molto più articolate di quelle attuali per rispondere immediatamente alle più elementari esigenze dei cittadini senza intasare i pronto soccorso.