Insieme al senatore Gianmarco Corbetta e alla portavoce di Cesano Maderno Giulia Fumagalli, ieri abbiamo incontrato il Presidente del Parco delle Groane e visitato l’area della ex Polveriera. Si tratta di un’area da recuperare (fino a 25 anni fa era ancora in funzione come deposito munizioni dell’esercito) che presenta degli aspetti storici interessanti (venne bombardata nel 1944 dagli alleati). Purtroppo l’intera area è attualmente oggetto di fenomeni di spaccio di stupefacenti e rappresenta un luogo di raduno dei tossicodipendenti provenienti da Milano. Il Parco, infatti, sembra essere diventato una sorta di supermarket della droga con i consumatori che provengono da Milano tramite la linea ferroviaria, e gli spacciatori condotti sui luoghi di “lavoro” in auto. Per queste ragioni la linea ferroviaria è considerata poco sicura e teatro di molti fenomeni criminali.
L’incontro aveva l’obiettivo di capire in che modo riuscire a sensibilizzare le istituzioni interessate al fine di poter dare al Parco quelle risorse che mancano per poter sviluppare ulteriormente la propria attività di preservazione dell’ambiente e di cultura ecologica, oltre che quella più strettamente ludica e sportiva che potrebbe svolgersi in un’area così vasta. È ovviamente impensabile un recupero sociale del Parco senza ripartire dal controllo di un territorio completamente sfuggito di mano alle istituzioni: i fenomeni criminali presenti nell’area non possono essere ascritti a episodi individuali o circoscritti, bensì sono riconducibili ad una vera e propria rete criminale ben organizzata e, in quanto tali, necessitano di misure che vadano oltre la mera repressione e di una costante presenza delle forze dell’ordine. Dietro un fenomeno criminale di così vaste proporzioni, si nasconde inoltre un’organizzazione che, sfrutta i migranti nel ruolo di “pusher”, mentre il rifornimento all’ingrosso è detenuto dalle “cosche” presenti e ben radicate nel territorio brianzolo. Per questi motivi ritengo che il fenomeno criminale debba essere oggetto di repressione da parte delle forze dell’ordine e sottoposto ad accertamenti da parte della magistratura.
Sarà mia cura sensibilizzare la Regione per richiedere lo stanziamento di fondi per il recupero del patrimonio edilizio dell’area della ex polveriera, e sarà mia cura richiedere, tramite la nostra Presidente della Commissione antimafia Monica Forte, un’audizione in loco al fine di stimolare un serio intervento delle istituzioni.