La concessionaria autostradali lombarde (CAL) ha a bilancio 60 milioni di euro destinati a Pedemontana, che tuttavia non può erogare poiché Pedemontana non ha ancora individuato il socio privato in relazione al closing finanziario. Quindi, questi 60 milioni di euro, sono momentaneamente congelati sul conto corrente di CAL a causa dell’inadempimento di Pedemontana rispetto agli obblighi contrattualmente prefissati. Pedemontana, del resto, non verte in condizioni economico-finanziarie floride, come dimostra l’ultimo bilancio d’esercizio ampiamente in perdita – come i precedenti – (7, 5 milioni di perdita su 32 di fatturato) , al punto che nella relazione allegata al bilancio si invoca la necessità di predisporre un immediato aumento di capitale.
Ma come si può pensare di trovare un partner finanziario privato se nemmeno il suo socio di maggioranza, cioè la Milano Serravalle, ha intenzione di sottoscrivere questo aumento di capitale? Il rischio che Milano Serravalle segua la spirale negativa di Pedemontana è elevatissimo, e Regione Lombardia non ha ancora dato indicazioni precise circa la richiesta di aumento di capitale di Pedemontana.
Ma la condizione economico-patrimoniale disastrosa di Pedemontana non è l’unica in relazione al complesso sistema autostradale lombardo, a differenza di quanto sostenuto dal Presidente Fontana al meeting di Rimini (che ci è costato ben 60.000 €).Il modello autostradale lombardo infatti è un sistema ormai sull’orlo del fallimento e presenta ben poche virtuosità cui ispirarsi. La BRE.BE.MI, per esempio,oltre al fatto che perde costantemente milioni di euro, ha anche un patrimonio netto negativo di 138 milioni di euro, dovuto alla sottoscrizione di derivati a copertura dei finanziamenti. Sarebbe interessante a questo punto capire se al momento della redazione del piano economico-finanziario era stato previsto che questa società avrebbe avuto un patrimonio negativo di 138 milioni di euro, oppure se in realtà si è trattato di un enorme errore di previsione. La perdita per il 2017 è pari a 39 milioni su 61 di fatturato.
La TEM, infine, presenta delle perdite di esercizio pari a 32 milioni su 53 del suo fatturato, ma almeno non si trova costretta a dover ricostituire il capitale, come invece dovranno fare la BRE.BE.MI e Pedemontana.
Questa che ho descritto è una vera e propria debacle imprenditoriale nell’ambito del sistema autostradale lombardo. E questo ci preoccupa non poco! La carenza di strategie riscontrata fin qui è infatti fonte di un elevato rischio di perpetuare questi errori, ed è per questo che richiediamo l’immediata risoluzione del contratto con Pedemontana per inadempimento e la realizzazione della riqualificazione della Milano Meda tramite Infrastrutture Lombarde.
La gestione delle strade e autostrade va necessariamente riportata nell’ambito del sistema pubblico e non può più rimanere nelle mani di privati che non sono in grado di redigere dei business plan credibili e concretamente realizzabili.