L’Agenzia di Controllo del Sistema Sanitario Lombardo ha recentemente affermato che numerosi ricoveri effettuati presso strutture private convenzionate non erano necessari, ma potevano essere effettuati in ambulatorio con minor costo per le risorse pubbliche. Naturalmente Confindustria e le organizzazioni degli imprenditori sanitari contestano il dato parlando di ridotto numero di prestazioni oggetto di verifica che non rappresenta un campione veritiero. Non posso che condividere quanto affermato dall’Agenzia secondo l’esperienza e una certa conoscenza del sistema. È ovvio che se un imprenditore decide di investire milioni di euro in strutture sanitarie, è pacifico che voglia poi avere ingenti utili anche perché deve restituire i prestiti alle banche e rassicurare gli investitori della bontà dell’investimento. Il primo obiettivo di un imprenditore privato è il profitto e non credo che si possa smentire l’affermazione a meno che di voler mettere in dubbio la teoria economica su cui si basa il nostro sistema. Se consideriamo che la sanità convenzionata in Lombardia vale diversi miliardi di euro è ovvio che per errore oppure perché l’esigenza è quella di garantire il massimo profitto, che una certa disinvoltura nella gestione dei ricoveri potrebbe anche esserci. In primo luogo l’errore, se si tratta di errore, è quello di voler dare la sanità in mano ai privati. Questi fenomeni saranno sempre più diffusi. La tendenza è infatti quella di tagliare la sanità pubblica a favore di quella privata ritenuta più efficiente. Questo trend deve essere invertito e occorre nuovamente investire nella sanità pubblica più facilmente controllabile. Al limite la sanità privata deve agire tramite le forme complementari come quelle previsti dai contratti collettivi di lavoro di operai impiegati e dirigenti oppure per sopperire a momentanee o strutturali esigenze di richiesta che il pubblico non può supportare. Ma se abbandoniamo il sistema pubblico verso quello privato i costi aumenteranno senza nessun beneficio per i cittadini, ma solo per gli azionisti delle società sanitarie private. Ora verificheremo se gli uffici regionali deputati alla verifica della correttezza dei ricoveri saranno in grado di contrastare questo comportamento.
Milano, ricoverati anche se non serve. Tutti gli sprechi in un dossier