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LE LEGGI DEVONO ESSERE SCRITTE IN MODO COMPRENSIBILE

Il Progetto di Legge Organismo Regionale per le Attività di controllo (ORA) si propone di riorganizzare ed efficientare il sistema dei controlli della Regione Lombardia.

Si tratta di un Progetto di Legge composto da 9  articoli, 35 commi, con complessive 2.453 parole. Il testo contiene una media di parole per articolo pari a 272: il risultato è un testo decisamente appesantito, e tutt’altro che di facile lettura.

A voler fare un paragone autorevole, potremmo dire che il testo della Costituzione italiana, composta da 139 articoli, contiene 9.369 parole, di cui 1.002 appartenenti al vocabolario di base, comprensibile da tutti. Sicuramente un’eccezione, troppo trascurata dai legislatori attuali.

L’esigenza di formulare testi di legge semplici, comprensibili, oltre che brevi, è da tempo avvertita come una improcrastinabile necessità, al punto che le regioni hanno sentito il bisogno di creare un Osservatorio Legislativo Interregionale per migliorare la tecnica legislativa, e fare di questa una costante scelta redazionale.

A tal fine sono stati redatti degli appositi manuali di drafting normativo, utili per redigere testi di legge di facile ed immediata comprensione (http://oli.consiglio.regione.toscana.it/documento/regole-e-suggerimenti-per-la-redazione-dei-testi-normativi-terza-edizione-dicembre-2007/).

Tra le indicazioni che vengono date, si suggerisce in particolare di:

  1. Formulare articoli brevi.
  2.  Formulare periodi altrettanto brevi e chiari.
  1. Usare frasi semplici o frasi complesse con un numero contenuto di proposizioni subordinate. Evitare gli incisi.
  2. Formulare l’articolo con disposizioni connesse tra loro, dotate di una propria autonomia concettuale e ordinate seguendo un criterio di progressione logica degli argomenti trattati.

Anche il Rapporto regionale 2017/2018 sullo stato della legislazione e sul rendimento istituzionale del Consiglio regionale, nell’effettuare l’analisi dei testi normativi, evidenzia fra i parametri di valutazione quello della “qualità della normazione”: un obiettivo oggetto dell’accordo fra Governo, Regioni e Province autonome del 2007. L’importanza e la rilevanza di questo parametro è tale che lo stesso Statuto regionale, all’art. 44, lo ha recepito disponendo che le leggi debbano essere improntate alla chiarezza, alla semplicità ed al rispetto della qualità della normazione.

Questa lunga serie di “consigli” e di “moniti” ci sembra abbastanza per augurarci che, prima dell’approvazione definitiva del testo, la Giunta regionale voglia ascoltare queste argomentazioni. Se poi volesse accettare anche i nostri suggerimenti per redigere un testo finalmente chiaro, semplice, trasparente e condiviso (in linea con l’ente che ci apprestiamo ad istituire), potremo dire di aver fatto un buon lavoro.

 

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